Uomo politico argentino. Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza,
esercitò la professione di avvocato. Militante del movimento peronista
fin dal 1955, fu governatore della provincia di La Rioja dal 1973 al 1976.
Allontanatosi nel 1975 dalla linea politica impressa al movimento da Isabelita
Peron, negli anni del regime militare fu incarcerato per le sue simpatie verso i
guerriglieri
montoneros. In seguito tornò alla politica attiva,
ricoprendo una seconda volta la carica di governatore di La Rioja (1983-89). Nel
1989, sconfiggendo il presidente uscente Raul Alfonsin, vinse le elezioni
presidenziali per il Movimento nazionalista giustizialista (di cui
diventò anche presidente nel 1990), formazione preminente all'interno del
movimento peronista. La sua azione politica si è improntata in campo
economico a un liberismo radicale, che ha ridotto l'inflazione ma ha
contemporaneamente accresciuto il tasso di inflazione e il numero di cittadini
sotto la soglia di povertà. Continuando il percorso di pacificazione
nazionale inaugurato da Alfonsin,
M. deliberò un provvedimento di
amnistia nei confronti dei crimini commessi da sostenitori e responsabili della
dittatura militare che tenne il potere tra il 1976 e il 1983. Nel 1995, alle
nuove elezioni, ottenne la riconferma alla presidenza della Repubblica,
sconfiggendo gli avversari al primo turno; non si ricandidò, invece, alle
elezioni del 1999. Nel 2001 fu avviata un'indagine, che portò al
suo arresto, che lo indicava come responsabile di un'associazione a delinquere
che tra il 1991 e il 1995 contrabbandò illegalmente armi in Croazia e in
Ecuador. Alla fine dell'anno venne dispensato dagli arresti domiciliari. Nel 2003
si candidň nuovamente alla presidenza del Paese, ritirandosi al ballottaggio
(n. Anillaco, La Rioja 1935).